Sintesi e Sintetizzatori
Pubblicato il 19/12/2022
Oberheim è nato a Manhattan, Kansas. All’inizio della scuola superiore ha cominciato a manifestare interesse nell’elettronica costruendo componenti Hi Fi e amplificatori per i suoi amici.
In quanto fan del jazz, Oberheim decide di trasferirsi a Los Angeles per seguire più da vicino la scena del free jazz che all’epoca imperversava nei club della zona.
A Los Angeles lavora come disegnatore in NCR Corporation. Dall’esperienza matura la volontà di diventare un ingegnere informatico.
Si iscrive alla UCLA, studia computer engineering e fisica ma non disdegna i corsi di musica.
Nei successivi nove anni si impegna sugli studi di fisica e passa un breve periodo nello U.S. Army. E’ in questo periodo che frequenta il coro di Gregg Smith e i suoi Singer.
Durante l’ultimo semestre della UCLA, Tom frequenta il trombettista Don Ellis e il tastierista Joseph Byrd della band The United States of America che frequentavano lo stesso corso.
L’amicizia continua anche dopo l’Università e Tom costruisce per Ellis un amplificatore per le sue performance.
Oberheim costruisce, in quel periodo, anche gli amplificatori per chitarra della band The United States of America. Vista la capacità dimostrata, il cantante Dorothy Moskowitz gli chiede di realizzare un ring modulator per il gruppo (più precisamente, per il tastierista Richard Grayson).
Tom raccolse le informazioni utili per costruire l’effetto nell’articolo di Harald Bode sulla rivista Electronic Magazine (siamo nel 1961).
Dopo aver sentito l’effetto appena costruito da Tom Oberheim, il compositore Leonard Rosenman (che lavorava per il cinema) gli chiede di realizzare per lui un ring modulator da utilizzare nella produzione di Beneath the Planet (colonna sonora del film Apes).
Oberheim trovò la realizzazione di device per la musica più divertente della progettazione di computer questo anche grazie ai feedback positivi ricevuti da artisti del calibro di Herbie Hancock e Jan Hammer.
Nel 1969, la Chicago Musical Instruments Company (CMI) chiede ad Oberheim di diventare uno dei costruttori di effetti di riferimento in qualità di terza parte.
In questa veste Oberheim realizza un ring modulator che CMI mette sul mercato come Maestro RM-1A. All’epoca Oberheim suonava con la band Bryndle dove scopre il Leslie rotary speaker.
Da lì al phase shifter il passo è breve.
Esce così il phase shifter Maestro PS-1. Il PS-1 fu un grande successo, il numero di esemplari venduti nei successivi tre anni fu di più di 25,000 unità. Oberheim comincià così a realizzare anche altri prodotti per Maestro, tra questi lo Universal Synthesizer per chitarra.
In collaborazione con Richard Grayson e Paul Beaver sviluppa il suo interesse per i sintetizzatori e al NAMM Show del 1971, Oberheim contatta Alan R. Pearlman, fondatore di ARP Instruments chiedendogli di diventare il suo rappresentante a Los Angeles
In poco tempo diventa il miglior venditore per ARP della west coast dove vende il synth ARP 2600 a molti musicisti dell’area. Tra questi Leon Russell, Robert Lamm e Frank Zappa.
Grazie alla possibilità di accedere alla documentazione di ARP, Oberheim realizza che il synth ARP2500 era capace di suonare due note contemporaneamente. La cosa era una novità per l’epoca e viene subito implementata, da Tom, sul modello 2600.
Questa esperienza viene poi applicata anche al DS-2, uno dei primi sequencer digitali.
Il sequencer non consentiva, una volta programmato, grandi interazioni con lo strumento da parte del musicista. Per risolvere questo problema Oberheim progetta il Synthesizer Expander Module (SEM) in collaborazione con Dave Rossum (che successivamente si lega a E-mu Systems). Il SEM consente di registrare sequenze ed eseguire, allo stesso tempo, altre parti con la tastiera (questa cosa porterà, successivamente, a ragionare sulla registrazione multi traccia e la pratica dello "overdubbing").
Il SEM è il primo synth a portare il nome dell’azienda di Oberheim alla convention della Audio Engineering Society nel 1974.
Negli anni successivi i concetti del SEM furono espansi ulteriormente anche grazie ai contributi di Dave Rossum e Scott Wedge di E-mu Systems. I synth Oberheim 2-Voice e 4-Voice furono i primi synth polifonici disponibili sul mercato.
Nel 1976 esce lo Oberheim 8-Voice.
Il Polyphonic Synthesizer Programmer, un sistema di memoria per memorizzare le parti musicali e i parametri del timbro è un’altra novità introdotta da Tom. Da questa deriva il sintetizzatore OB1, il primo sintetizzatore monofonico programmabile, era il 1977.
Nel 1980, i prodotti di Oberheim' includevano synth, un sequencer polifonico (il DSX) e una drum machine a suoni campionati (la DMX) di fatto un sistema completo per produrre musica i cui componenti potevano colloquiare tra loro con un protocollo pre MIDI.
Nel video che segue trovate alcuni esempi di suoni della DMX:
Alla fine degli anni ‘80 gli strumenti Oberheim avevano raggiunto la fama di sintetizzatori di riferimento quali, ad esempio, il Sequential Prophet 5.
OB-X è stato rilasciato nel 1979, lo OB-Xa nel 1980-81 e lo OB-8 nel 1983. Anche i Matrix-12 e Matrix-6 sono della metà degli anni ‘80.
Nel video che segue potete ascoltare lo OB-X:
Nel Giugno 1981, Ikutaro Kakehashi di Roland propone a Tom Oberheim di realizzare un protocollo di comunicazione tra strumenti musicali.
Oberheim ne parla con Dave Smith di Sequential Circuits e a Novembre 1981, Smith presenta l’idea alla Audio Engineering Society.
Smith finalizza le specifiche MIDI. I tre (Kakehashi, Oberheim e Smith) coordinano le attività per diffondere il nuovo standard MIDI a tutte le aziende del settore.
Nel 2009 Oberheim si dedica alla produzione di synth SEM aggiornati e realizzati a mano per riproporre il suono originale dello strumento.
Al NAMM Show del 2016 Oberheim annuncia il Dave Smith Instruments OB-6, il primo Oberheim controllato in tensione dalla metà degli anni ‘80.
Per l’OB-6 Oberheim progetta il VCO e il VCF in analogia con il SEM. Il sistema di controllo, l’arpeggiatore, il sequencer e gli effetti sono stati progettati da Smith sulla base della piattaforma Prophet.
Qualche mese fa Oberheim Electronics è tornata sul mercato con l’Oberheim OB-X8.
OBX, DMX e SEM sono tre nomi che ogni appassionato di musica elettronica conosce molto bene. Tutti derivano dalla mente attiva (a dir poco) di Tom Oberheim. Molte altre soluzioni utili ai musicisti derivano dal nostro e dalle sue collaborazioni (il MIDI su tutte).
Una carriera nel business della musica spesso deriva da una passione duale per la musica e per l’elettronica.
Questo è quanto è successo a Tom Oberheim e altri progettisti di successo che sono diventati pietre miliari nella storia della musica moderna.
Riferimenti
Le informazioni riportate in questo posto sono state raccolte dalle fonti seguenti:
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