Sintesi e Sintetizzatori

La sintesi sonora vista dalla West Coast - la biografia di Don Buchla

Pubblicato il 05/09/2022

I sintetizzatori sonori hanno fatto i primi passi a metà del secolo scorso. Come già detto in un post precedente, Bob Moog è stato uno dei pionieri che ha cominciato a produrre strumenti musicali con tecniche e filosofie che si raggruppano con l’etichetta East Coast.

Più o meno nello stesso periodo, dall’altra parte degli Stati Uniti, Donald (Don) Buchla sviluppò un approccio differente che è passato alla storia col nome di West Coast. Le peculiarità di questo approccio, come vedremo meglio nel seguito, sono relative a un modo differente di immaginare le sorgenti e i filtri così come i sistemi di interfaccia uomo - macchina.

La biografia

Don Buchla è nato a South Gate, California nel 1937. E’ cresciuto in California e New Jersey. Ha studiato fisica, fisiologia e musica all'Università di Berkeley dove si è laureato nel 1959.

Don Buchla and his modular system
Don Buchla and his modular system

Buchla ha avviato la sua prima azienda di produzione di strumenti musicali (Buchla and Associates) nel 1962 a Berkeley, California. 

I compositori Morton Subotnick e Ramon Sender, che lavoravano al San Francisco Tape Music Center, chiesero a Don di produrre uno strumento elettronico per creare musica dal vivo. 

I primi componenti furono rilasciati sul mercato nel 1963.

Grazie a un finanziamento parziale ottenuto dalla Rockefeller Foundation, il nostro fu in grado di assemblare il Buchla Modular Electronic Music System (più noto come Serie 100) nel 1965. 

Come detto, la sperimentazione era rivolta soprattutto all’interfaccia di controllo e a modi originali di generare e filtrare i segnali.

La Buchla Serie 200 Electric Music Box fu rilasciata nel 1970 e rimase sul mercato fino al  1985. The Series 500, the first digitally controlled analog synthesizer, found its way to the music studios in 1971.

La successiva Serie 300 ha introdotto i microprocessori nella architettura.Il Music Easel, un piccolo sintetizzatore portatile, fu rilasciato - nella sua prima versione - nel 1972. 

Il Buchla 400, dotato di display video, fu il primo modello prodotto negli anni ‘80. Successivamente (1987), Buchla lavorò sull’interfaccia MIDI che introdusse nel Buchla 700.

Negli anni ‘90 Buchla lavorò su controller MIDI alternativi producendo il Thunder, il Lightning, e la Marimba Lumina. 

Nel 2005, NIME-05 (5th International Conference on New Interfaces for Musical Expression), a Vancouver, Canada, ospitò Don Buchla per una lezione sulla sua filosofia di sintesi. 

Nel 2012, la proprietà intellettuale di Buchla fu acquisita dall’australiana Audio Supermarket che avviò una nuova azienda denominata Buchla Electronic Musical Instruments (BEMI). 

Mr. Buchla lavorava nell’azienda col titolo di Chief Technology Officer.

Ci ha lasciati nel 2016.

Nel 2018, una nuova azienda denominata Buchla U.S.A. è stata creata per raccogliere l’eredità di Don e continuare la produzione del sistema modulare 200e (e successivi).

Buchla Easel Command
Buchla Easel Command

Moderni moduli della produzione attuale ( il Buchla Easel Command tra questi) sono ovviamente disponibili nel Milk Audio Store.

L’approccio West Coast

La visione di Don Buchla era di creare strumenti modulari per performer interessati alla generazione di rumori controllati, casualità, FM analogica e timbri percussivi inusuali.

La musica che ne risulta è, ovviamente, più di tipo sperimentale e orientata alla generazione di suoni più che di melodie e armonie. 

Gran parte del lavoro era anche rivolto al modi che i musicisti avrebbero utilizzato per interagire con gli strumenti grazie all’ampio utilizzo di superfici di controllo capacitive e sensibili al tocco.

Gli strumenti inventati e prodotti richiedevano (e richiedono) il contatto profondo ed espressivo con le mani e altre parti del corpo. 

L’altra parte del gioco (i tasti bianchi e neri e le melodie ben formate) è lasciata al dominio di Bob Moog. 

La filosofia di progetto

Il Buchla Music Box originale  (la Serie 100) fu richiesta dai pionieri della musica elettronica Ramon Sender e Morton Subotnick. 

Costruito nel 1963, il sintetizzatore includeva parecchi moduli che generavano e/o modificavano eventi musicali. 

L’elettronica e le sofisticazioni funzionali dei moduli, accoppiati con la possibilità di patching di questi, dava ai musicisti una potenza enorme e la possibilità di creare suoni unici.

E’ utile sottolineare che Don Buchla non amava definire i suoi strumenti con la parola “sintetizzatore” perché legava questa al tentativo di riprodurre suoni naturali. Il suo intento era, invece, quello di creare sonorità originali liberando le capacità creative degli artisti. 

Gli obiettivi di Buchla si manifestavano in vari modi. Si parte dalla mancanza di una tastiera tradizionale e si arriva alla disponibilità di controller multi-dimensionali originali e innovativi. 

Anche il metodo di generazione del timbro segue strade inusuali attraverso waveshaping oscillators invece di più tradizionali combinazioni oscillatore/filtro più comuni negli altri oscillatori.

Anche la nomenclature utilizzata è unica ma comunque descrittiva del funzionamento dei moduli. 

Invece di oscillator, filter, amplifier e sequencer, gli strumenti di Buchla hanno Complex Waveform Generator, Multiple Arbitrary Function Generator, Source of Uncertainty, Quad Dynamics Manager e così via.

Si passa, in sostanza, dalla generazione di suoni a un mondo di performance controller. 

Thunder, una superficie di controllo tattile e programmabile in infiniti modi, Lightning, un controller comandabile a gesti che genera performance basate sui movimenti del musicista sono solo due tra i  design disponibili. 

La natura esoterica dei prodotti Buchla lascerebbe pensare che questi oggetti vedano il loro impiego in ambito sperimentale o di musica computer-based. 

In realtà, le invenzioni di Don, si trovano utilizzate in molti contesti da compositori di musiche per film, musicisti jazz, rock e pop e in situazioni di improvvisazione. In sostanza, questi strumenti, sono utilizzati da musicisti in cerca di strumenti espressivi e capaci di ispirare.

Per concludere

Il contributo di Don Buchla alla storia della sintesi musicale è sostanziale. 

Il suo lavoro è stato di ispirazione per ingegneri, compositori e musicisti. 

Ha immaginato e costruito sistemi modulari controllati in tensione per realizzare i sogni dei musicisti sin dall’inizio del ventesimo secolo. 

Al giorno d’oggi il suo lavoro è più popolare che mai. Buchla è considerato uno dei maggiori innovatori nella musica elettronica. 

Il genio non è più con noi ma, per fortuna, la sua eredità potrà essere di ispirazione per molti.

Riferimenti

Le informazioni raccolte in questo articolo provengono dalle fonti indicate nel seguito:

Wikipedia
buchla.com
Mac Pro Video
Moog Foundation

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