Registrazione, Mix e Mastering
Pubblicato il 11/07/2022
Qualche settimana fa abbiamo visto come trattare l’acustica di uno studio. L’ultimo passo consigliato è quello di utilizzare sistemi elettronici di correzione ambientale. Questi possono, ovviamente, essere utilizzati sia in ambienti trattati che non. Da qualche tempo si trovano sul mercato speaker che integrano, in vari modi, DSP e sistemi di correzione utili a migliorare le condizioni di ascolto. Approfondiamo l’argomento e vediamo alcune tra le soluzioni disponibili.
Come ormai sapete (altrimenti potete rileggere l’articolo che ne parla), tutti gli ambienti (anche quelli trattati) hanno una risposta in frequenza e una distribuzione dei tempi di riverberazione influenzati dalle caratteristiche morfologiche degli ambienti e dagli oggetti presenti in questi.
I sistemi di correzione elettronica agiscono sulla risposta in frequenza e procedono in tre passi:
Si effettua utilizzando microfoni specifici (omnidirezionali, con capsula molto stretta, forniti di curve di calibrazione) posti nel punto di ascolto e nelle aree limitrofe. Il risultato della misura mette in evidenza i difetti della risposta in frequenza e può essere utilizzato per determinare le modalità di compensazione.
Come si intuisce, l’insieme delle misure ottenute consente di determinare la situazione in un’area non troppo estesa dello studio (quella più tipicamente utilizzata per l’ascolto).
L’idea che viene in mente in prima battuta è applicare una curva simmetrica (rispetto a quella misurata) per compensare picchi e valli e ottenere una risposta piatta lungo l’intera banda audio.
Purtroppo la realtà rende le cose più difficili di quello che sembrano. Le ragioni sono varie e citiamo qui le più importanti:
Le prime soluzioni a trovare spazio sul mercato sono state su piattaforma software (in forma di plug-in, citiamo Sonarworks SoundID e iK Multimedia ARC).
Successivamente si è cominciato ad installare i sistemi di DSP in hardware implementando gli algoritmi di misura e correzione direttamente nei monitor aggiungendo eventuali ulteriori componenti hardware necessari a completare il processo.
Per ovviare agli inconvenienti citati a proposito dell'applicazione della compensazione, ogni produttore ha sviluppato sistemi proprietari e, a volte, molto sofisticati.
Per fortuna la gestione pratica è semplificata e il raggiungimento del risultato è alla portata di tutti i sound engineer. Vediamone qualcuno.
GLM 4 è il software realizzato da Genelec per gestire i DSP installati nella famiglia di monitor e subwoofer Smart Active Monitor.
Il kit GLM 4 (microfono e interfaccia di controllo) consente di effettuare l’analisi e, attraverso il componente AutoCal 2, l’ottimizzazione della risposta di ognuno dei monitor costituenti il sistema audio. In particolare, si possono controllare: risposta in frequenza, loudness, distance delay, fase del filtro cross over per il subwoofer con l’opzione assecondare il gusto del sound engineer.
Il software GLM 4.2 supporta sia sistemi immersivi che stereo arrivando a sistemi ultra-nearfield se necessario.
E’ possibile generare un'analisi completa e dettagliata del proprio sistema attraverso il GRADE report utilizzabile per realizzare soluzioni professionali e compatibili con lo standard ITU-R BS.1116.
I monitor PMC 6 sono dotati di un DSP interno che è controllato da una applicazione software proprietaria.
Il software SOUNDALIGN™ consente di configurare e controllare monitor near-field, mid-field e subwoofer della casa. Ogni monitor è dotato di un web server interno accessibile (via Ethernet) utilizzando un web browser su smartphone, tablet, PC o Mac computer.
I Loudspeaker possono essere controllati individualmente o in gruppi omogenei. E’ possibile configurare livelli, boundary mode correction, delay, polarità e, ovviamente la risposta in frequenza attraverso un equalizzatore dedicato.
SOUNDALIGN™ supporta sistemi multicanale e immersivi.
Il software è compatibile con tutti i device e non è necessaria alcuna installazione di apps o componenti software (PC, Mac, Android, iOS).
Ove necessario è possibile configurare e gestire i monitor singolarmente.
Il monitor Dutch & Dutch 8c è uno studio monitor utilizzabile da distanze a partire da 0.8 metri. Le sue opzioni avanzate consentono di ottimizzare vari aspetti di integrazione e gestione dell’acustica dell’ambiente.
Il midwoofer e il tweeter hanno il filtro di crossover realizzato con una cella di Linkwitz-Riley del 4° ordine tarata a 1250 Hz per ottimizzare l’integrazione dei driver e minimizzare le interferenze. Il filtro a risposta finita (FIR) assicura una risposta a fase lineare.
Le funzioni disponibili sono: Filtering, Active Room Matching ed equalization. Queste sono accessibili da una web-app ospitata all’interno del firmware della 8C.
La risposta a bassa frequenza è ottimizzata impiegando il software Room EQ Wizard (REW). REW è un donationware. Consente di misurare e analizzare l’ambiente e la risposta degli speaker. Tra le funzioni di REW ci sono quelle di misura e di generazione dei parametri di equalizzazione specifici per le casse 8c e del loro equalizzatore parametrico (utilizzate sempre l’ultima versione di RWE per essere certi del supporto a Dutch and Dutch). La risposta può essere, eventualmente, ottimizzata per specifiche curve target ove necessario.
Come è facile capire a questo punto, la correzione ambientale diventa sempre di più uno strumento utile sia per chi lavora in studi trattati acusticamente che per chi si dovesse trovare a lavorare in ambienti meno performanti dal punto di vista acustico. Il vantaggio dell’utilizzo di questi sistemi è sempre notevole e gratificante. I tre esempi indicati sono tra quelli con le prestazioni migliori.
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