Registrazione, Mix e Mastering

Goffredo Gibellini e Digital Records

Pubblicato il 19/04/2023

Nei giorni scorsi siamo stati a trovare Goffredo Gibellini, deus ex machina di Digital Records che è una delle realtà più importanti nel mondo dell’audio Pro.

Digital Records nasce nel 2003 con l’idea di fondere le proprie esperienze e competenze nell’ambito della registrazione di colonne sonore per fornire un supporto tecnico innovativo e di grande qualità agli operatori del settore.

Digital Records è legata da relazioni molto strette con le orchestre di Praga e di Budapest con cui si sono sviluppate metodologie di lavoro volte al miglioramento - continuo - di produttività e qualità del prodotto. 

In linea con le richieste della clientela, è stata costituita anche la Roma Film Orchestra. Un ensemble flessibile e modulabile che varia la sua composizione in funzione delle specifiche esigenze del progetto.

Gli studi della sede attuale, attiva dal 2012, sono stati progettati e costruiti in modo specifico per la ripresa e la registrazione di colonne sonore.

Goffredo Gibellini e la sua console AMS Neve 88-RS

Le scelte cromatiche ed estetiche dello studio sono un omaggio al pittore e musicista Giacomo Balla, autore tra l’altro del Manifesto del Colore e del Manifesto della Cinematografia Futurista

Questo a sottolineare l’entusiasmo verso la ricerca di un linguaggio nuovo e slegato dalla bellezza tradizionale che è stato alla base della realizzazione dello studio.

Digital Records ha realizzato in questi anni colonne sonore per centinaia di film, ha lavorato per i maggiori editori italiani e con i più importanti autori di musiche da film e registi.

Non mancano esperienze in altri ambiti quali, ad esempio, la pubblicità e la musica pop. 

L’elenco è però talmente ampio che vi rimandiamo a un approfondimento sul loro sito web per tutte le informazioni del caso.

Il metodo Digital Records

Durante l’incontro non si è parlato di un metodo in senso stretto. L’approccio di Goffredo è però così ampio e strutturato che la definizione ci pare più che calzante.

Tutti gli aspetti che rendono la realizzazione della colonna sonora un'esperienza speciale sono tenuti in considerazione.

Il comfort degli artisti, la disponibilità dei tool necessari al lavoro, la rapidità di riconfigurare e fornire soluzioni, la capacità di risolvere problemi ed imprevisti e le tecnologie più disparate sono i punti chiave. 

Questi sono tutti gestiti meticolosamente per focalizzare le energie del gruppo di lavoro al raggiungimento dell’obiettivo.

Goffredo ha usato spesso i termini “amicizia” e “famiglia” per rappresentare la forza dei legami che tende a stabilire con tutti quelli che collaborano ai vari progetti. 

Questo rivela un'attenzione forte alla gestione delle relazioni (che tendono a essere lunghe) con la consapevolezza che una conoscenza più profonda porta a una comprensione migliore e al giusto livello di connessione emotiva.

Quest’ultima è fondamentale quando si ragiona di arte, specialmente quando si tratta di mettere in armonia musica e immagini.

Il metodo si rivela utile anche quando si devono superare i limiti fisici delle strutture disponibili.

Con le orchestre straniere, ad esempio, si lavora in remoto e non è necessario spostare gruppi di persone e attrezzature. 

Se le dimensioni della sala non sono grandi abbastanza per avere l’acustica che serve… si inventa un metodo per generare la riverberazione che musicisti e direttori d’orchestra si aspettano.

Comfort degli artisti, dicevamo. La giusta riverberazione è fondamentale per mettere i musicisti a proprio agio e lasciarli concentrare sulla performance.

Anche i colori e i complementi di arredo sono stati studiati per rendere l’ambiente confortevole.

L’impianto di aerazione è disegnato con lo stesso obiettivo ed è possibile, se necessario, tenerlo acceso anche durante le sessioni di registrazione senza che il rumore si faccia sentire.  

Tutte le soluzioni adottate sono comunque oggetto di analisi e miglioramento continuo.

Spesso si ricorre a progetti custom e si trovano soluzioni originali (come, ad esempio, utilizzare uno spazzolino elettrico modificato per far vibrare gli switch della console e liberarli dalla polvere in modo rapido, efficace e poco invasivo).

Parlando con Goffredo si intuiscono la dedizione e la passione e si capisce perché Digital Records è così conosciuta nel campo in cui opera.

L’approccio alla registrazione

Il concetto fondamentale che è emerso nell’intervista (che poi è stata, in realtà, una chiacchierata a 360 gradi ricca di aneddoti ed episodi interessanti) è che l’orchestra è considerata un unicum.

Questo implica che l’attenzione primaria è rivolta al posizionamento dei microfoni panoramici (tutte le tecniche più note sono utilizzate) che devono rappresentare adeguatamente l’ascolto di un individuo che si gode la performance.

I microfoni di prossimità sono comunque posizionati vicino agli strumenti ma usati con molta parsimonia (o per effetti particolari).

Questo perché la vicinanza con le sorgenti cambia (anche notevolmente) gli attacchi, le dinamiche e le code dei riverberi. Si perde la spazialità, la sensazione della distanza e la naturalezza dell'esposizione.

L’orchestra cessa di essere un unicum e diventa la somma di molti strumenti diversi e questo viene percepito dall’ascoltatore.

Al contrario di quanto mi sarei aspettato, ho trovato outboard colorato e alcuni componenti vintage.

Outboard della Regia A di Digital Records

La ragione è che può capitare, nelle colonne sonore, che la registrazione debba essere fatta inserendo calore, armoniche o dinamiche particolari per arrivare al suono che è nella testa del regista o del compositore.

Per capire al meglio come procedere, Goffredo tende a partecipare ai lavori sin dalle prime scritture per capire come assecondare al meglio le richieste e arrivare al suono giusto.

Questo si ottiene con la sala, l’hardware e i sistemi corretti ma anche con la scelta di musicisti o direttori in grado di assecondare al meglio lo specifico progetto. 

Anche questo è un servizio fornito dalla casa.

Lo studio e le sale

La Regia A è un ambiente confortevole realizzato secondo standard tecnologici elevati.

Il concetto cardine perseguito nella realizzazione degli spazi è stato la creazione di un ambiente privo di risonanze sgradevoli e perfettamente accordato fino a 50Hz. 

Un ambiente di questo tipo sarebbe troppo asciutto e non consentirebbe ai musicisti un’esecuzione con il suono a cui sono abituati. Per tornare al tema principale, non garantirebbe il giusto comfort.

Per risolvere il problema Goffredo ha inventato (il sistema è brevettato e installato nella Live Room) un sistema di generazione della riverberazione di sala basato su delle pelli risonanti molto sottili (e di realizzazione custom) che riescono a vibrare fino a circa 2 KHz.

Risuonatori per la riverberazione di sala

Queste sono coadiuvate da membrane vibranti installate sulle pareti (con illuminazione di colore variabile) che sono attivate da attuatori specifici comandati da un segnale raccolto da una serie di microfoni messi sulle pareti ed elaborato opportunamente.

Membrana vibrante per la riverberazione di sala

Il meccanismo consente, se necessario, anche di variare le code dei riverberi in modo da rendere la percezione di queste estremamente naturale.

Una verifica sul campo ci ha fatto percepire un ambiente molto più ampio rispetto a quello suggerito dalle dimensioni della sala ripresa (che sono comunque adeguate a ospitare un organico molto ampio).

Dicevamo del miglioramento continuo. È in fase di studio la terza release del sistema che dovrebbe essere in grado anche di variare il contenuto armonico del segnale riverberato aumentando ancora la percezione di naturalezza.

In regia la completa assenza di riflessioni dirette restituisce coerenza di fase nell’ascolto. 

Un’ampia vetrata sulla live room con accesso diretto facilita e favorisce la comunicazione e il confronto continuo tra i musicisti e la direzione artistica.

In regia fa bella mostra di sé la console AMS/NEVE 88 della serie RS dotata di sistema total recall,a cui si aggiunge il grandissimo producer desk, posizionato al centro dell’ascolto. 

Regia A

La pavimentazione in rovere (scelta non solo estetica), ampi e confortevoli divani e la climatizzazione progettata e realizzata per non creare alcun rumore di fondo, contribuiscono al raggiungimento di un elevatissimo grado di accoglienza per lavorare in piena concentrazione e con l’attenzione rivolta esclusivamente alla musica.

Come dicevamo, per venire incontro alle esigenze logistiche e di budget delle produzioni, Digital Records offre la possibilità di gestire sessioni di registrazione in remoto, collegandosi dallo studio A con le orchestre di Praga o Budapest (o, se necessario, con qualunque altro studio nel mondo).

Lo Studiobox 1 è uno spazio polivalente adiacente all’area di ripresa della Live Room e collegato ad essa tramite una grande vetrata. Nasce principalmente come ambiente dedicato al missaggio e alla registrazione, sfruttando tutte le potenzialità di ripresa della Regia A, ad eccezione del banco. 

Studiobox 1

Lo Studiobox 2 completa l’offerta di spazi per la musica di Digital Records.

Nasce principalmente come ambiente dedicato al mix-tv, al doppiaggio e al montaggio, ma all’occorrenza può diventare uno spazio di recording e di editing per tutte le fasi di pre e post produzione.

Il grande monitor a 60″ congiuntamente a webcam e banda larga simmetrica rendono lo Studiobox 2 lo spazio ideale per gestire comodamente sessioni remote provenienti da studi esterni.

Studiobox 2

Lo Studiobox 2 è stato recentemente reso compatibile con le specifiche Dolby Atmos.

Le orchestre

La Roma Film Orchestra è un organico modulare di musicisti che viene composto in funzione dei progetti musicali e delle produzioni sottoposte a Digital Records.

Eredità della celebre “Unione Musicisti” è disegnata e strutturata dall’esperienza e dal gusto artistico di Angelo Giovagnoli che ne segue le fasi di formazione del gruppo e coordinamento.

Una delle caratteristiche di maggior pregio della Roma Film Orchestra è la flessibilità.  

Questa, potendo contare su un anagrafica di oltre 3500 musicisti, è in grado di configurarsi e modellarsi su precise direttive musicali, mettendo in campo anche strumenti rari ed esterni alla tradizione classica.

Tra i lavori realizzati con la Roma Film Orchestra troviamo grandi successi come La Grande Bellezza, To Rome With Love, Cesare Deve Morire.

La Budapest Symphony Orchestra of Hungarian Radio, conosciuta anche con la sigla BpSO, nasce nel 1943 sull’iniziativa di Von Dohnányi’s con l’obiettivo di trasmettere sia ai radioascoltatori che all’audience concerti di musica dal vivo classica e leggera di alto livello.

Grazie al vasto repertorio e alla particolare formazione dei propri membri l’orchestra può soddisfare le più svariate richieste dei compositori e dei produttori. 

Le colonne sonore vengono riprese all’interno dello studio n° 22 della radio Ungherese, attrezzato con apparecchiature di altissimo livello tecnico.

La Czech National Symphony Orchestra è un autentico patrimonio musicale e culturale del Vecchio Continente. 

L’ensemble ha collaborato, negli anni, con musicisti di fama internazionale. Tra questi Ennio Morricone, Andrea Bocelli, Luis Bacalov, George Michael, Sting, Kevin Costner, Rod Stewart, Lalo Schifrin, James Blunt e Marcus Miller.

Il Team

Il gruppo stabile al lavoro presso Digital Records è composto da:

  • Goffredo Gibellini - Responsabile Tecnico e fondatore insieme a Danilo Rossi
  • Gianluca Porelli - Tecnico del suono (da circa 20 anni)
  • Giuseppe Corradino - Tecnico del suono (di acquisizione più recente)
  • Angelo Giovagnoli - Gestione orchestre
  • Federica Costa - Amministrazione e gestione collocamenti artisti
  • Gianandrea Mazza - Responsabile ICT e consulente di programmazione

Al momento dell’intervista era in tirocinio presso la struttura Tiziano Zerbinati.

Conclusione

Passione, attenzione al risultato e voglia di migliorare sempre fanno grande Digital Records. 

Vi lasciamo con il backstage di Freaks Out per darvi un’idea pratica del modo di lavorare e dei risultati che è possibile raggiungere. 

Ringraziamo Goffredo per la disponibilità a raccontarsi e tutti gli altri per la cortesia e l’ospitalità.

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