Registrazione, Mix e Mastering
Pubblicato il 05/11/2023
Abbiamo introdotto Dolby Atmos Music nel nostro blog in alcuni post in cui abbiamo spiegato i concetti base, analizzato le possibilità di successo del nuovo formato e descritto le linee guida tecniche.
Una cosa che è stata chiara fin dall'inizio è che il sistema è molto diverso dalla solita configurazione stereo.
Le differenze si trovano nei componenti software, nelle interfacce e nella configurazione dei monitor audio.
Dolby Laboratories ha rilasciato la Dolby Atmos Production Suite e la Dolby Atmos Mastering Suite per aiutare i sound engineer a lavorare con il nuovo standard audio.
Alcune DAW hanno rilasciato versioni che supportano nativamente Dolby Atmos. L’elenco, però, è limitato alle seguenti:
Essere compliant con Dolby Atmos richiede comunque investimenti importanti e un sistema di una certa complessità.
Un passo importante verso la semplificazione (almeno dal punto di vista del software) sembra essere l'introduzione da parte di Fiedler Audio di una serie di componenti che funzionano come plugin e sono in grado di rendere ogni DAW compatibile con i requisiti Dolby Atmos.
Cerchiamo di capire meglio.
Fiedler Audio ha recentemente rilasciato un plugin chiamato Dolby Atmos Composer che rende ogni DAW compatibile con Dolby Atmos.
Il plug-in è approvato da Dolby Labs ed elimina la necessità della configurazione di più workstation per abilitare il workflow Atmos.
Evita anche la necessità di utilizzare una DAW compatibile in modo nativo con l’audio immersivo.
Dolby Atmos Composer funziona insieme a un versatile plugin di panning chiamato Dolby Atmos Beam che permette di automatizzare facilmente movimenti complessi e superare i limiti della DAW.
Dalla versione 1.5 in poi, il riverbero 3D Spacelab (sempre di Fiedler Audio) si collega direttamente a Dolby Atmos Composer consentendo la gestione immersiva anche degli effetti d’ambiente.
Con questo workflow i sound engineer possono portare tutte le funzionalità della loro DAW preferita, i plugin, gli effetti o gli strumenti, in un mix Dolby Atmos.
È anche possibile registrare nuove tracce mentre si sta già mixando per Dolby Atmos.
L’export è realizzato in formato ADM/BWF per la distribuzione diretta su piattaforme come Apple Music, Amazon Music, Tidal e Netflix.
Di seguito l'elenco delle caratteristiche della suite:
Dolby Atmos Composer
Dolby Atmos Beam - panning plugin
Spacelab connection
Export/Import
Qualche dettaglio in più sul video che segue:
Come alcuni di voi avranno già notato, abbiamo introdotto l'acronimo HTRF. La sigla sta per Head Related Transfer Function.
Il concetto nasce dal fatto che noi, come esseri umani, abbiamo due orecchie nel nostro sistema di ascolto ma siamo in grado di percepire le direzioni e capire da dove proviene un determinato suono.
Ciò accade perché un suono che si propaga nello spazio colpisce entrambe le orecchie ma in modo diverso.
La percezione della direzione avviene perché il cervello analizza i due diversi stimoli considerando la loro intensità, il ritardo temporale (dovuto alla diversa posizione delle orecchie), il contenuto in frequenza e la fase dei due segnali in arrivo.
Questi parametri sono influenzati dalle caratteristiche fisiche della nostra testa come le dimensioni, la forma delle teste e dei volti, la forma dei nostri padiglioni auricolari e così via.
Tutti questi fattori sono diversi per i diversi soggetti e conducono ad una risposta specifica che può essere modellata da una funzione di trasferimento: la Head Related Transfer Function o HTRF.
Numerose sono le ricerche in questo campo realizzate con l’obiettivo di restituire le corrette posizioni dei suoni in arrivo attraverso un sistema binaurale che permettesse di percepire le direzioni anche durante l'ascolto con le cuffie.
Dalla nostra esperienza diretta possiamo dire che ascoltare da un ambiente realmente immersivo con una configurazione multi-speaker è certamente più coinvolgente che avere un'esperienza simile con le cuffie. Dobbiamo dire, però, che i risultati sono già molto buoni.
Man mano che le tecniche di modellazione HTRF miglioreranno, ci aspettiamo che il gap diventi sempre più piccolo.
Il missaggio con le cuffie sta diventando importante per i professionisti di oggi.
I produttori colgono la necessità e cominciamo a vedere cuffie progettate appositamente per il mixaggio del suono immersivo.
Citiamo, per esempio, le Ollo Audio S5X che sono cuffie dinamiche reference class, con padiglione aperto e risposta in frequenza flat pensate per il mixaggio binaurale/immersivo.
Sono state realizzate per riprodurre le sensazioni tipiche dell'audio immersivo nel downmix binaurale.
Il loro campo sonoro è progettato acusticamente per fornire una base neutra per la virtualizzazione via HRTF di formati audio spaziali in modalità binaurale.
La curva target per queste cuffie è stata sviluppata campionando uno studio Dolby Atmos certificato e testando (con confronti A/B) con esperti del settore.
Diventa facile immaginare che la combinazione di Dolby Atmos Composer e Ollo Audio S5X può essere una soluzione adeguata per chi ha bisogno di mixare un progetto Dolby Atmos on the move.
La soluzione apre anche nuove prospettive a Project e Small Studio poiché questi possono preparare un mix compatibile con Dolby Atmos da finalizzare (solo nell'ultima fase) in uno studio completo con una sala di missaggio/ascolto Dolby Atmos.
Questo workflow potrebbe riprendere quanto si è fatto fino ad ora passando dal mix al mastering poiché il mix immersivo in cuffia potrebbe essere solo la fase di preparazione (equivalente al mix tradizionale) del progetto da finalizzare (masterizzare, nel caso tradizionale) in uno studio più grande e Dolby Atmos compliant.
Il futuro ci dirà come andrà a finire. Per ora possiamo dire che un ulteriore passo avanti verso la diffusione del Dolby Atmos Music è stato appena compiuto.
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